Le persone indagate, dalla Sicilia con Catania, Messina e Siracusa, alla Calabria a Cosenza, fino alla Campania con indagati anche a Napoli e Salerno, e Alessandria, Reggio Emilia, in Toscana a Pisa, Lucca, Livorno e in Puglia a Bari, avrebbero creato la loro rete di abbonamenti illegali in tutta Italia grazie a canali, gruppi, siti e blog.
Da mesi le forze dell’ordine hanno dato il via alle indagini contro la pirateria, con campagne anche organizzate dalle reti di distribuzione, dalle piattaforme e dalle televisioni. Pubblicità, sensibilizzazione, contro la piaga della pirateria in ambito delle trasmissioni sportive in diretta che mai come quest’anno è diventata una priorità, per debellare una problematica sempre maggiormente avvertita.