L’ultimo messaggio che arriva direttamente da Sergio Rico sconvolge il mondo del calcio
Sono passati quasi sette mesi da quel terribile incidente a cavallo che lo ha visto vittima. Sergio Rico ha rischiato davvero di morire. Era il 28 maggio di quest’anno quando la sua vita, quella dei suoi familiari ed amici è completamente cambiata. Fortunatamente, però, il peggio sembra essere passato.
Il suo obiettivo è ritornare a giocare a calcio, dopo aver messo alle spalle questo orribile periodo. In una intervista che ha rilasciato, in diretta televisiva, a ‘Cadena Cope‘ ha parlato di quel terribile incidente. Anche se non ricorda assolutamente nulla di quello che è successo.
L’estremo difensore del Paris Saint Germain aveva subito un colpo alla nuca dopo una caduta rovinosa a cavallo. Si è pensato subito al peggio. E’ stato immediatamente sottoposto ad un delicatissimo intervento alla testa. Per meno di un mese è stato in coma, fino a quando non si è risvegliato. Fortunatamente senza subire conseguenze fisiche e mentali. Una notizia che aveva scosso inevitabilmente il mondo del calcio ed il suo club.
Lo stesso che gli è sempre stato vicino e non lo ha mai lasciato solo. Tutt’ora è sotto controllo dei medici che monitorano la sua situazione, anche se il peggio è stato messo alle spalle. Per poter risolvere l’aneurisma cerebrale che lo aveva colpito è stato necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico. Di quello che gli è successo non ricorda nulla. Gliene hanno parlato medici e familiari.
Nel corso dell’intervista all’emittente televisiva spagnola ha rivelato di essere stato sedato con il Fentanil. Non ricorda nemmeno quando ha aperto gli occhi per la prima volta dopo essersi svegliato dal coma. “Ho impresso nella mente solo che ero sull’aereo, ci hanno dirottato a Malaga. Un amico è venuto a prendermi e siamo andati a Huelva. Poi mi sono svegliato in ospedale“. Poi ha continuato dicendo: “Non mi sono mai reso conto di quanto mi fosse accaduto“.
Un periodo sicuramente non facile: “Pesavo 92 chili, ne ho persi quasi 20, sono sceso a 73. Ora sono ritornato ad 88. Non riuscivo neanche a parlare. Devo solamente ringraziare i medici che hanno evitato il peggio. Ora non vedo l’ora di riavere un po’ più di libertà perché mi sento bene. Aspetto l’ok dei medici. Non voglio esagerare“. In conclusione ammette: “Mi sento ancora un calciatore. Io in campo? Fosse per me sì, ma non decido io“.
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